Dopo Pasqua andrà meglio, le vaccinazioni accelerano, e i medici non devono avere dubbi sul vaccino. È quanto detto dal sottosegretario alla Salute, ed ex viceministro Pierpaolo Sileri, intervenuto stamattina a Non Stop News su Rtl 102.5: «Dopo Pasqua le cose andranno meglio. Il Governo si è preso il rischio di riaprire la scuola, è un passo avanti. Andando avanti con le vaccinazioni prenderemo altri rischi, moderati, molto bassi, che vuol dire che si procederà con altre aperture», ha detto Sileri.
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A maggio, ha aggiunto, «sarà meglio innanzitutto perché avremo un numero importante di cittadini che hanno ricevuto la prima e molti la seconda dose. In più arriva il vaccino migliore per questo virus che è la bella stagione, lo abbiamo già visto lo scorso anno. Perché non dobbiamo credere di poter vivere quello che sta vivendo oggi l'Inghilterra, e cioè riprenderci la nostra libertà? Avremo un'estate con un po' di normalità», è convinto Sileri.
«Vaccini accelerano, per metà aprile prima dose a maggioranza fragili»
«Questa settimana sarà all'insegna di un numero crescente di vaccinazioni, come si è visto anche nella scorsa settimana con un picco di vaccinazioni giornaliere che continua a crescere.
«Il 50% dei nostri anziani - ha continuato Sileri - ha ricevuto almeno una dose, alcuni hanno già ricevuto anche la seconda dose. Con il personale delle Rsa ci stiamo avvicinando al 100% delle vaccinazioni con la prima dose e i tre quarti in alcune Regioni con la seconda dose. Il personale sanitario è pressoché tutto vaccinato e per chi non si è voluto vaccinare verranno presi provvedimenti, e anche personale scolastico è in gran parte vaccinato. I numeri cambieranno sensibilmente e per la metà di aprile i nostri fragili avranno in gran parte ricevuto la prima dose».
«Chi è medico non può avere dubbi sul vaccino»
«La riluttanza della popolazione in generale verso il vaccino è comprensibile e giusta, chi non è medico può avere dei dubbi e il nostro compito è quello di spiegare. Non è comprensibile per quelli che hanno studiato anni alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, e se questi sono riluttanti vuol dire che i genitori hanno buttato via i loro soldi per farli studiare. Gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino non credono nei fondamenti della medicina», ha detto ancora Sileri sul tema dell'obbligo vaccinale per i sanitari.
Per quanto riguarda i dubbi sul vaccino da parte della popolazione, Sileri ha ricordato che «la ricerca per il vaccino è stata fatta velocemente, ma non vuol dire che non sia una buona ricerca. I fondi sono stati tanti, i risultati sono validi. Non bisogna aver paura del vaccino - ha sottolineato il sottosegretario e medico - Non si sa quanto dura, non possiamo saperlo con certezza, un anno o 2 anni, magari dovranno essere fatti dei richiami, ma è quello che abbiamo, è un'arma di difesa» e al massimo «vorrà dire che il prossimo anno dovremo rivaccinarci. È vero però che se raggiungiamo l'immunità di gregge il virus circola meno, e si creano meno varianti o il virus si modifica verso una variante molto più semplice. Magari non servirà più il vaccino».
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