L'emergenza non ha interrotto le attività sanitarie: «Questa notte i colleghi hanno fatto anche due interventi - racconta l'infermiera - Il dirigente infermieristico e il dirigente medico sono rimasti con noi e hanno dormito nei loro uffici, inoltre abbiamo tante mascherine per chi deve entrare a contatto coi pazienti. Quando potremo tornare a casa, dovremo fare una quarantena fiduciaria di 14 giorni, restando isolati e usando le mascherine con i famigliari».
Quelli che sono rimasti fuori: i dipendenti che dovevano andare al lavoro oggi Ci sono anche alcuni dipendenti dell'ospedale di Schiavonia (Padova), che erano giunti stamane per prendere servizio, ad essere bloccati all'esterno del nosocomio per le restrizioni attuate a causa dell'emergenza coronavirus. «Siamo in attesa di capire anche noi che cosa fare - ha riferito un'infermiera che non ha voluto dire il proprio nome -. So solo che i colleghi sono ancora bloccati da ieri pomeriggio e noi non riusciamo a entrare. Poi a un certo punto dovremo anche tornare a casa nostra». Gli operatori sanitari sono comunque a conoscenza del fatto che dovranno sottoporsi al tampone: «Io non sono del reparto di rianimazione - ha riferito un altro infermiere - ma comunque l'esame me lo dovrò fare».
I risultati dei test Coronavirus all'ospedale di Schiavonia Sarebbero risultati negativi i primi 200 test per il Coronavirus effettuati all'ospedale di Schiaìvonia (Padova), la struttura delle provincia di Padova dove sono stati registrati i primi due casi di Coronavirus in Veneto e dove è deceduto il primo paziente. Il nosocomio è circondato da un "cordone sanitario", con Carabinieri, operatori della Croce rossa e della Protezione civile. All'esterno dell'ospedale è arrivato per qualche minuto il primario di cardiologia, Giampaolo Pasquetto, che ha riferito degli esiti dei tamponi «per quanto ho potuto finora sapere dai colleghi» ha detto. La struttura, modernissima, è situata tra i comuni da Este e Monselice ed è stata recentemente inaugurata per servire l'area del Colli Euganei