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Michela, originaria di Alzano Lombardo (Bergamo), ha infatti sostenuto che il tampone a Rugani sia stato effettuato domenica 8 marzo e l'esito gli è stato comunicato il 9: l'ufficialità da parte della Juventus è arrivata invece la sera dell'11 marzo, primo calciatore in Serie A. La stessa Juve sostiene che il test sarebbe stato effettuato la mattina dell'11 marzo e il responso consegnato la sera.
La differenza di date è importante, perché la sera dell'8 marzo la Juventus, a porte chiuse, giocò contro l'Inter allo Stadium e Rugani era in panchina. Se davvero, come dice la Persico, Rugani aveva già i sintomi e aveva già fatto il tampone, significa che il difensore era stato convocato nonostante i sospetti di contagio, e la notizia della sua positività sarebbe stata data con due giorni di ritardo. Ricostruzione che però la Juve respinge. Leggi l'articolo completo su
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