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LOMBARDIA
È Codogno, poco più di 15mila abitanti in provincia di Lodi, 'l'epicentrò del Coronavirus. «Tutte le situazioni di positività hanno avuto contatti con il pronto soccorso e l'ospedale di Codogno nei giorni del 18 e 19 febbraio», spiega l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. «È tutto riferibile a quel territorio - puntualizza -: con cui tutti hanno avuto a che fare o per rapporti personali o per contatti con gli ospedali». Ben 35 delle 40 persone risultate positive (comprsa la donna deceduta) sono state infatti individuate nell'area di Codogno, centro principale della pianura lombarda al confine con l'Emilia.
Nell'ospedale della cittadina è stato ricoverato il cosiddetto 'paziente 1', M.M., 38 anni, oggi trasferito al Policlinico San Matteo di Pavia, la provincia in cui risultano altri due contagiati.
VENETO
Vò Euganeo, comune della prima vittima del coronavirus in Italia, fa parte del Parco Regionale dei Colli Euganei e comprende nel suo territorio il Monte Venda, con i suoi 603 metri il più alto del comprensorio collinare. Qui si sono avuti 11 contagiati (compresa la vittima); il dodicesimo è di Mira (Venezia).
PIEMONTE
È ricoverato all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino il primo paziente risultato positivo al virus in Piemonte. Tuttavia «non è un focolaio piemontese, ma lombardo», ha detto l'assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi.
EMILIA-ROMAGNA
All'ospedale di Piacenza sono tre i pazienti risultati positivi al coronavirus, tutti legati al focolaio lombardo, tra cui l'infermiere addetto al triage all'ospedale di Codogno (Lodi) che prese in carico il 38enne lodigiano colpito da Covid-19. Gli altri due sono una donna di 82 anni residente a Codogno (Lodi) e di un cittadino lombardo di Maleo, sempre in provincia di Lodi. Tutti e tre sono calcolati tra i 46 lombardi. Leggi l'articolo completo su
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