Le indagini
Lo riporta il Messaggero Veneto. In sede penale le è stata applicata la pena patteggiata in un anno e due mesi di reclusione e 600 euro di multa (sospesi con la condizionale). Le indagini per appropriazione indebita, aggravata dal danno di rilevante entità e dall'abuso di prestazione d'opera, erano state svolte dai Carabinieri e coordinate dal procuratore aggiunto, Claudia Danelon, dopo la denuncia della titolare del negozio. Assunta a ottobre 2012, dall'anno successivo la donna - spiega il quotidiano - era stata l'unica addetta per il proprio punto vendita adibita in via prevalente alla compilazione del registro corrispettivi e, quasi esclusivamente, al versamento in banca del contante tramite cassa continua. Il difensore, avvocato Lea Acampora, - ricorda il quotidiano - aveva parlato di «calcoli inverosimili» e valuterà ora il ricorso in appello.Leggo.it