Oggi la donna, classe 1960, si trova alla sbarra per truffa aggravata continuata.
«Quando è morto mio padre - ha raccontato la figlia Elena - sono entrata nella disponibilità della casa di Belluno. Qua, nella cassaforte, ho trovato una lettera datata 2001. In essa mio padre scriveva a me: "Cara Elena, ho pensato di aiutare Gabriella che ha un tumore che le minaccia la vita. Pur avendo degli immobili non riesce a smobilizzarli per ragioni burocratiche. Spero che questo scritto tu lo debba stracciare: vorrà dire che la situazione creditoria è stata risolta. Spero di non doverti dare dispiacere..."». Leggi l'articolo completo su
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