Claudio, imperatore per caso, viene celebrato a casa - in senso letterale, nel museo di quell’
Ara Pacis che magnifica Augusto e la sua stirpe - in una mostra che rappresenta anche una proficua occasione di studio tra il Musée des Beaux Arts di Lione (dove Claudio nacque nel 10 aC) e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La mostra francese, arricchita del patrimonio romano, rilegge il colto imperatore, riformatore, abile amministratore dello Stato, alla luce del rapporto con
Augusto, con il fratello
Germanico (lui sì, destinato al comando, ma morto prematuramente), con il famigerato nipote
Caligola e con due delle mogli, Messalina e Agrippina (che lo ucciderà). Sopravvissuto agli intrighi di corte, stortignaccolo e cagionevole, Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico arrivò al potere a 50 anni, acclamato dai pretoriani. Tra prestiti internazionali e i reperti locali spiccano la
Tabula Claudiana, il cameo-ritratto del Kunsthistorisches Museum, il ritratto in bronzo dorato di Agrippina Minore, da Alba Fucens per la Soprintendenza d’Abruzzo e il ritratto di Germanico della Fondazione Sorgente Group.
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