Lo ha colpito alla testa con due colpi di accetta, lasciando il medico Giorgio Falcetto in una situazione disperata, in coma farmacologico. Ma l'origine della furia omicida, potrebbe non essere legata a quel piccolo incidente d'auto davanti al pronto soccorso di San Donato.
Dalle prime indagini dei carabinieri, infatti, è emerso che l'aggressore conosceva già la vittima. «Conosco quel medico, mi ha visitato quattro mesi fa, mi ha fatto una flebo ma non ha risolto i miei problemi». Potrebbe essere questo stato di frustrazione ad aver motivato il pregiudicato 62enne a volerlo ferire o uccidere.
Nessun contatto
Ma agli investigatori, al momento, non risultano contatti o visite precedenti tra il dottor Falcetto e il suo aggressore. Dopo i due colpi di accetta sulla testa, il 62enne è fuggito via, buttando l'arma in un tombino, ma poco dopo è stato fermato dai carabinieri, a Rozzano, poco fuori Milano, dai militari che lo stavano aspettando fermi in auto ed appena è sceso dalla sua di auto, lo hanno bloccato ed arrestato.
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Era in pensione
«Ho urtato per sbaglio la sua auto. Lui è uscito e abbiamo iniziato a discutere. Non c’ho visto più e l’ho colpito con un’accetta che avevo in macchina». Racconta in modo confuso agli investigatori, con le manette ai polsi, di aver aggredito il medico, ma i motivi non sono chiari. La vittima era già in pensione, ma stava ancora lavorando con un contratto di collaborazione con l'ospedale milanese. Il medico era stato urtato da un'auto, quella del 62enne, che per risposta è sceso e ha preso un'accetta nel bagagliaio con cui ha colpito in testa il pensionato.
In terapia intensiva
Il medico ha riportato gravi ferite in testa, ed è stato sottoposto ad una delicata operazione neuro-chirurgica, ora è attualmente ricoverato con prognosi riservata in terapia intensiva all'ospedale San Raffaele.
Leggo.it