Carabiniere ucciso, Elder: «Avevo paura di essere strangolato»
Assicura, Fabrizio Natale, di pensare alla disperazione della moglie e dei familiari del vicebrigadiere Cerciello Rega. «Lo faccio in continuazione.
«I miei genitori hanno visto il tg, c'era la foto di Gabriel. Mio fratello è andato di corsa all'albergo e poi ha saputo che era stato arrestato». La prima volta che ha rincontrato il padre dopo la morte del carabiniere, è stato in carcere. «Piangeva disperato. Ha 18 anni e si trova in una situazione molto più grande di lui». È stato lui a trattare con il mediatore dei pusher la restituzione del borsello in cambio di 80 euro e un grammo di cocaina, continua l'intervista. «E infatti ho detto che ha sbagliato. Ha fatto un errore grave, ma qui stiamo parlando di omicidio. E lui non ha ucciso» risponde Fabrizio Natale. «Mio figlio mi ha assicurato che lui non fa uso di droghe. Mi ha chiesto di farlo sottoporre a tutte le analisi per poterlo dimostrare. Era andato con il suo amico. E giura di aver chiesto soltanto la restituzione degli 80 euro».
«Io non conosco l'altro ragazzo, non l'ho mai visto. Quindi - prosegue l'uomo davanti ai suoi avvocati - non so che tipo sia. Io posso dire che lui e mio figlio non si frequentavano negli Stati Uniti, si sono ritrovati a Roma per caso. La magistratura sta facendo le indagini e io ho fiducia che alla fine tutto si chiarirà. Ma Gabriel mi ha detto che lui voleva soltanto fare lo scambio e recuperare i soldi e io gli credo». Nessun commento, invece, sulla foto del figlio bendato: «So che ci sono verifiche in corso, preferirei non rispondere», ha detto. Leggi l'articolo completo su
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