Secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla Dda di Napoli e condotte dalla Squadra mobile, Montescuro faceva da mediatore tra le varie famiglie: divideva i proventi delle estorsioni, messe a segno anche nei cantieri di via Marina, tra le organizzazioni a seconda della loro importanza sul territorio.
L'area di azione del nuovo clan non a caso viene considerata dagli inquirenti una piccola Svizzera. A finire in manette esponenti del clan D'Amico, Rinaldi, Aprea e anche lo stesso capoclan Montescuro. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it