«Ho tagliato un pezzo di formaggio - racconta il docente - e nel masticarlo, ho sentito qualcosa di duro che mi faceva male a una gengiva. Ho sputato il boccone ed è comparso il dado di bullone. Stupore misto a perplessità. Poi la paura per quello che sarebbe potuto accadere se a mangiare quel boccone fosse stata una delle mie bambine, ma ogni persona richierebbe la vita così».
Il docente si è recato alla stazione dei carabinieri del Nas di Lecce per denunciare il fatto. Ha consegnato ai militari il dado di bullone, in modo che i carabinieri possano contattare l’azienda che produce il formaggio e verificare se ci siano malfunzionamenti nell’impianto, oppure se siano stati registrati altri casi simili nell’ultimo periodo. Il docente si è rivolto anche a Federconsumatori Lecce, che tramite il legale Francesco Stella sta inoltrando un reclamo all’azienda di produzione. «Invito - dice Stella - tutti i consumatori, a essere prudenti su ciò che acquistano, a fare molta attenzione quando i prodotti finiscono nelle mani dei più piccoli: quel dado di bullone sarebbe potuto essere ingerito da un bambino, che invece di espellere avrebbe ingoiato e allora l’epilogo sarebbe stato di ben altra natura». Leggi l'articolo completo su
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