Biagio Cacciatore, scomparso e trovato vivo dopo un anno: dalla perdita di memoria al Dna, lo avevano scambiato per un frate

L'agricoltore 50enne di Castilenti, non nuovo a fughe volontarie, è stato identificato grazie all'esame del Dna

Biagio Cacciatore, scomparso e trovato vivo dopo un anno: dalla perdita di memoria al Dna, lo avevano scambiato per un frate

Ritrovato vivo ad un anno dalla sua scomparsa Biagio Cacciatore. L'agricoltore 50enne di Castilenti, non nuovo a fughe volontarie, è stato identificato grazie all'esame del Dna. Era stato scambiato, vista la somiglianza fisica, per Michele Bottacin, il frate missionario scomparso vicino Pieve di Cadore (Belluno) nel luglio del 2002. A parlare di questa assurda storia è stata la trasmissione "Chi l'ha visto?". Una vicenda dalle strane coincidenze, che ha portato la gioia in una famiglia abruzzese e fatto ricadere nello sconforto della disillusione l'altra veneta.

 

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La perdita di memoria e la cicatrice


Il 50enne teramano ripeteva ai carabinieri che l'hanno fermato a Contursi Terme, un paesino di poco più di tremila abitanti in provincia di Salerno: "Io sono nessuno" e di aver perso la memoria. A quel punto gli uomini dell'Arma lo portano in caserma, gli offrono del cibo, e visto che l'uomo diceva di non ricordare il suo nome e di dove fosse, cercano di identificarlo tramite le foto segnaletiche delle persone scomparse. E per le similitudini del viso, la statura fisica e una cicatrice su un braccio, i militari hanno pensato di aver ritrovato dopo vent'anni padre Michele Bottacin.

 

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Scambiato per un frate

 

Da questo momento in poi la storia è stata raccontata mercoledì scorso da "Chi l'ha Visto?". La sorella del francescano scomparso 20 anni fa riceve una telefonata da parte delle forze dell'ordine: «Forse abbiamo ritrovato vostro fratello», e ai famigliari vengono mostrate delle foto dell'uomo fermato nel Salento. E in effetti nel vedere in foto il teramano e il frate missionario, c'era davvero tanta somiglianza che anche i parenti, la sorella e la mamma centenaria del francescano hanno creduto davvero fosse lui. E Cacciatore è finito fino a Padova, dove i carabinieri della Compagnia di Eboli lo hanno accompagnato per il riconoscimento personale. E anche qui tutto combacia alla perfezione.

 

L'esame del Dna


Ma, per togliersi qualsiasi dubbio, si è deciso di passare dall'esame del Dna. Purtroppo il risultato dell'esame ha fatto spegnere le speranze della famiglia veneta. E comunque Biagio Cacciatore è stato identificato e riportato in Abruzzo, dove ad accoglierlo c'erano i suoi 4 fratelli. Biagio, anche nel 2014 aveva lasciato Castilenti e dopo quattro giorni di ricerche scattate dopo la denuncia dei familiari, era stato ritrovato nei pressi di Penna Sant'Andrea. Si era cibato di bacche e dissetato a una fontanella. Cinque anni dopo (nel 2019) ci riprovò. E ora fine dell'ennesima fuga.

 

 

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