L'indagine dei carabinieri del Ros sui clan baresi «Mercante-Diomede» e «Capriati», coordinata dalla Direzione distrettuale di Bari, denominata Pandora, ha documentato i rituali di affiliazione, la disponibilità di armi anche da guerra (kalashnikov) e i rapporti con esponenti della 'Società' foggiana e della 'Sacra corona unità di Lecce. Tra gli arrestati, quale partecipe del clan Mercante-Diomede, anche un imprenditore nel settore della sicurezza privata, da anni membro del consiglio direttivo della Fai, associazione antiracket ed antiusura Puglia. Leggi l'articolo completo su
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