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Secondo quanto riporta oggi La Nuova Venezia, le parole del bambino sarebbero state riferite alla madre da una compagna di classe dell'undicenne, che le ha pubblicate sul suo profilo Facebook esponendola così ai commenti dei suoi contatti social. «Mi auguro non capisca cosa dice ma purtroppo cresce in un ambiente di odio verso chi lo ospita», le parole della donna nel suo post, riferendosi al bambino, che vive con i fratelli e con la mamma, mentre il padre lavora in Francia.
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«Andrò in Siria a combattere, dove c'è anche mio zio e mi farò esplodere in nome di Allah», avrebbe detto il giovanissimo studente. Vista l'età del bambino, gli investigatori vogliono accertare se quelle parole siano state realmente dette, e se siano eventualmente da attribuire a un contesto familiare o forse probabilmente all'espressione esagerata di un ragazzino. Potrebbe dunque non trattarsi di nulla di preoccupante, sebbene la modalità scelta per 'denunciare' la storia, la gogna dei social, non è esattamente la migliore possibile. Leggi l'articolo completo su
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