Badante uccisa e gettata nel Po, ergastolo per l'ex amante assessore

Badante uccisa e gettata nel Po, ergastolo per l'ex amante assessore
Con l'accusa di omicidio volontario è stato condannato all'ergastolo dalla Corte D'Assise di Milano, per l'omicidio della ex compagna e badante Kruja Lavdijie, Franco Vignati, 64 anni ex assessore in quota leghista dal 2009 al 2014 al Comune di Chignolo Po (Pavia).


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Vignati dovrà rifondere 200mila euro di risarcimento provvisionale a favore di ciascuno dei due figli della donna uccisa. La convivente, albanese, era badante, abitava a Miradolo Terme e aveva 40 anni. Riconosciute anche provvisionali di 50mila euro alle sorelle costituitesi parti civili e risarcimenti di poco inferiori per i fratelli della Kruja.

Kruja, che in Italia lavorava come badante, era scomparsa da San Colombano al Lambro (Milano) ed era stata ritrovata cadavere nove giorni dopo, l'8 giugno 2016, a Monticelli d'Ongina (Piacenza) nelle acque del fiume Po. Secondo l'accusa, Vignati l'avrebbe attirata con l'inganno in un luogo isolato con la scusa di proporle un nuovo lavoro. Un «femminicidio in piena regola», secondo il procuratore Domenico Chiaro, che nelle scorse ore ha chiuso le indagini dopo il rigetto, da parte della Cassazione, del ricorso del difensore del pensionato contro l'ordinanza di custodia cautelare. «C'era il rischio di sottovalutare il caso, invece sono stati condotti accertamenti a 360 gradi di fronte a un caso estremamente complesso e a un uomo capace di cambiare più volte versione e di manipolare a suo piacimento la realtà».
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