Venerdì sera un amico e collaboratore di Proshka aveva cercato di mettersi in contatto con lui, senza riuscirci. L'artigiano non rispondeva né al numero di casa né al cellulare. E così il coetaneo, preoccupato, aveva raggiunto il capannone di via Maggior Piovesana, sede della Promek service, e aveva notato l'auto dell'amico, una Smart bianca, parcheggiata davanti. Verso le 22.30 sono arrivati sul posto anche gli agenti del Commissariato.
Non sono stati trovati biglietti con cui spiegasse i motivi del suo tragico gesto. Ma gli investigatori, sentendo i parenti e i collaboratori del 31enne, sono riusciti a tracciare un quadro piuttosto chiaro. Leggi l'articolo completo su
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