Il marocchino, a un certo punto dell'inseguimento, è finito fuori strada ma è uscito con le proprie gambe dall'auto incidentata ed è stato aggredito da uno o due dei suoi inseguitori. È quanto apprende l'Ansa da fonti investigative, secondo cui si dovrà aspettare l'autopsia per stabilire se le lesioni mortali siano state provocate dall'incidente o dalle percosse. L'uomo era a bordo di una vettura il cui conducente è fuggito.
Erano le due di notte quando un residente della zona di via Guardapasso segnalava al 112 dei carabinieri che una Renault Megane sospetta con targa straniera e alcune persone a bordo, si stava aggirando da quelle parti. «Seguivano altre telefonate al 112 - spiegano i militari dell'Arma - per segnalare gli spostamenti della vettura che era fuggita dopo aver capito di essere oggetto di attenzione da parte dei residenti». L'auto è stata poi trovata dai carabinieri di Aprilia lungo la via Nettunense, all’altezza della stazione F.S. di Campo di Carne, incidentata. Lì accanto i militari hanno trovato il marocchino riverso sull'asfalto.
Al momento del ritrovamento c'era anche uno dei residenti che avevano seguito la Megane e telefonato al 112. Ma dalle impronte sul terreno i carabinieri hanno dedotto ci fossero anche altre persone allontanatesi prima del loro arrivo. Dopo aver sentito i due italiani e grazie alle immagini di una telecamera di videosorveglianza, i carabinieri d'intesa con il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, hanno denunicato a piede libero i due italiani per omicidio preterintenzionale. Domani, lunedì, verrà disposta l'autopsia sul cadavere.
«All'esito delle indagini condotte sul decesso occorso questa mattina ad Aprilia - spiega il comandante provinciale, colonnello Gabriele Vitagliano - sono stati denunciati in stato di libertà, per omicidio preterintenzionale in concorso due Italiani del luogo, incensurati, quarantenni. Gli indizi a loro carico sono emersi dapprima dalla visione di telecamere di videosorveglianza, quindi da testimonianze di persone presenti, vistesi impossibilitate a negare davanti all'evidenza. Uno degli indagati era rimasto sul luogo del fatto, l'altro, resosi irreperibile e saputo che veniva cercato, si è infine costituito. La vittima è stata identificata in un cittadino marocchino di 43 anni con precedenti di polizia. Aveva con sé uno zaino con arnesi da scasso». Leggi l'articolo completo su
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