Da un incontro per chiarire la vicenda, ne sarebbe nata una discussione animata, nel corso della quale l'imbianchino sarebbe stato sequestrato e trattenuto come ostaggio, anche grazie all'uso di una pistola - poi rivelatasi una scacciacani - nell'attesa che suo fratello, che lo aveva accompagnato a Lavinio, si procurasse una somma ritenuta congrua a «risarcire» la cattiva esecuzione dei lavori. Ma il fratello della vittima ha deciso di reagire chiamando i Carabinieri, che sono intervenuti in forze e hanno liberato l'imbianchino, arrestando i due aguzzini e sequestrando - oltre alla pistola scacciacani - anche uno sfollagente telescopico, anche questo utilizzato per le minacce. I due sono stati portati nel carcere di Velletri.
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