Nel pienone di volti famosi e famosissimi - nonostante la competizione con l'inaugurazione della mostra su Fellini alla Biblioteca Angelica - s'è verificato qualche intoppo. Come lo scenografo di fama mondiale (pluripremio Oscar) Dante Ferretti fermato all'ingresso - per ragioni di sicurezza (quali, non s'è saputo) - da un evidentemente ignaro vigilante. Che alla moderata protesta dell'interessato - «Ma io sono Dante Ferretti» - ha risposto «Può essere chi vuole, ho l'ordine di non far passare nessuno». A nulla è valso che una signora, alle spalle, pigolasse «Ma Ferretti è un premio Nobel», confondendo premi e meriti dello scenografo (accompagnato dalla moglie che ne condivide gli onori, Francesca Lo Schiavo).
Insomma, qualche malumore tipico dei grandi eventi. Alla fine, però, malgrado le proteste nessuno se n'è andato: c'è chi è rimasto in piedi, o si è "accontentato" di trovare posto nella saletta Kodak seguendo l'evento dal maxischermo. I più affollavano l'auditorium, molti in piedi e diversi ragazzi addirittura seduti per terra: in ordine sparso: Carlo Verdone, Jas Gawronski, Piero Maccarinelli, Francesca Reggiani, Paolo Taviani, Giovanni Malagò, Gianni Letta, Paolo Mieli, Giovanna Melandri, Fausto Bertinotti e la moglie Gabriella. Pillole di Dolce Vita aggiornate al 2020. Leggi l'articolo completo su
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