Ilaria Capponi: «C**o basso? Per una frase come quella diventai bulimica a 14 anni. Mi dissero: hai le cosce grasse»

L'ex modella che è stata ospite a ItaliaSì dove ha raccontato di esser stata oggetto di body shaming da parte di Guillermo Mariotto e Platinette

Ilaria Capponi: «Per una frase come quella di Platinette a 14 anni sono diventata bulimica»

Il peso è tra gli ultimi baluardi della discriminazione. Il commento alla persona grassa, la presa in giro, il "Ma non è sano" vengono ancora spesso e volentieri giustificati come scherzi o osservazioni del tutto legittime. E lo ha spiegato proprio Ilaria Capponi, ex modella che nei giorni scorsi a ItaliaSìdove, è stata oggetto di body shaming da parte di Guillermo Mariotto, e Mauro Coruzzi, in arte Platinette. Lo stilista ha detto che le modelle è «meglio vestirle che dar loro da mangiare» dato che «mangiano come le cavallette perché comunque sono alte». Mentre Platinette, durante la partecipazione di Ilaria a Miss Italia nel 2007, commentò: «Comunque ha il culo basso». 

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Le parole di Ilaria Capponi

L'ex modella in questi giorni ha ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera ed ha spiegato tutto nel dettaglio. «Non ho voluto fare polemica - ha sottolineato Ilaria Capponi -. Mariotto? È stato un grande errore che poteva risparmiarsi. Le sue parole non mi hanno smosso minimamente ma se fossi stata più fragile? Si parlava proprio di quello». E delle scuse che poi Platinette le ha inviato l'ex modella è stata chiara. «Lo aveva fatto già sul treno di ritorno: l’ho visto e mi sono seduta lì accanto. Lo ha fatto umilmente e gli credo. Immaginavo che ne uscisse un putiferio così gli ho proposto di fare un video, per evitare il massacro: tutti facciamo degli sbagli, non voglio strumentalizzare il suo". Nel suo video, Platinette parla di atto di irriverenza e di battuta infelice».

 

«Ho dialogato con me stessa»

«Ho sofferto per sei anni di bulimia - ha sottolineato Ilaria Capponi -. La prima parte della cura è stato ammettere di avere un problema. Poi ne ho parlato con un professionista e ho studiato molto, ho dialogato con me stessa a lungo. In un casting, in particolare, ho rintracciato la causa dei disturbi alimentari con cui ho combattuto per tanto tempo. Avevo 14 anni ed ero già sottopeso di 7 chili. Insieme a me c’erano tante altre modelle. Mi fecero sollevare un po’ la gonna e decretarono, davanti a tutti: “Hai le cosce grasse. Sei bellina, ma così non puoi lavorare”. Adesso gli riderei in faccia, ma allora mi sono sentita morire. E ho smesso di mangiare».

«Non pretendevo di passare la loro selezione, ma avrebbero potuto dirmi: “Abbiamo un altro standard” - ha concluso -. Non ne avrei fatto un dramma: sono una sportiva, sono abituata a perdere e a confrontarmi con i miei limiti. Ma a una ragazzina sottopeso non puoi dire che è grassa».

 

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