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Era già stata avvisata delle problematiche: “Avevo portato Emma e Greta per conoscere il sesso del fratellino o della sorellina – ha raccontato in un’intervista al “Corriere della sera” - Ma il ginecologo le ha fatte uscire, c’erano dei problemi... Ho pensato: io lo voglio lo stesso questo figlio. Ma non avevo il coraggio di dirlo a Claudio, mi sembrava una forzatura. E invece lui mi ha guardato e ha detto: ‘Io comunque lo voglio lo stesso’. Da quel momento abbiamo fatto di tutto, consultato medici diversi, spedito ecografie, tentato in ogni modo”.
Poi purtroppo l’aborto: “Ho pianto per tre giorni. “Per la prima volta mi sono sentita vulnerabile. Ero stata troppo sicura di me, non avevo mai messo in conto nessun pericolo. Mi sentivo baciata da Dio, invincibile. E invece (…) Molti pensano che tu non stia vivendo un vero lutto, perché il bambino non è mai nato. Ma come? Io e Claudio lo abbiamo visto mentre aveva il singhiozzo, gli abbiamo sentito battere il cuore, abbiamo guardato le sue mani e le sue braccia muoversi. È un lutto sottovalutato, come se esistesse un metro del dolore e quello per un figlio mai nato non misurasse abbastanza”.
La coppia ci vuole comunque riprovare: “Anche se ci fosse solo una possibilità su un milione, noi non perdiamo la speranza. Adesso mi affido solo alla volontà di Dio”.
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