Da portoghese ovviamente dice che se c'è un giocatore con cui avrebbe voluto giocare questo è il connazionale Eusebio, «purtroppo non c'è più, ma resta uno dei simboli del Portogallo, una persona incredibile, un esempio per tutti noi, sarebbe stato bello giocare con lui in nazionale». Cr7 spiega poi come è nata la sua esultanza, ormai un copyright conosciuto in ogni angolo del mondo: «L'ho fatta per la prima volta negli Stati Uniti durante un'amichevole giocata contro il Chelsea. In quella partita ho segnato, ho fatto un salto e ho urlato quel 'siiiuuù. Ai tifosi si vede che è piaciuta, perchè qualche giorno dopo mi fermavano e dicevano 'Cristiano, siiiuuù, ripetendo quel grido e così da allora ho deciso di continuare a farlo». Leggi l'articolo completo su
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