Cecchi Paone spiega di aver sentito il peso di essere un piccolo genio: "A 15 anni ero infelice come lo sono quasi tutti i bambini prodigio". Ha pagato però un prezzo alto: "Dai 20 ai 30 anni sono anche andato in analisi da uno psicanalista perché non riuscivo a conciliare la mia età anagrafica con le grandi responsabilità professionali di cui mi stavo facendo critico. Ho sofferto tanto. I miei coetanei giocavano, si divertivano, avevano i primi flirt con le ragazzine. E io invece studiavo e lavoravo. Avevo la sindrome del primo della classe e liberarmene non è stato facile".
Per quanto riguarda la sua edizione del Tg4 spera di allargare il pubblico: non solo casalinghe, ma anche più giovani e appartenenti a etnie diverse magari con una conduttrice in chador. Leggi l'articolo completo su
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