Erano da poco passate le 7.40 del mattino quando la voce concitata di uno dei conducenti del treno ha lanciato l'allarme chiamando i soccorsi e spiegando subito che le carrozze del treno erano finite fuori dai binari, che alcune erano precipitate sulla strada: «Devo capire dove è finito il mio treno!», ha gridato sgomento stando alla registrazione della telefonata.
Subito è stato chiaro che l'incidente era grave: l'intera area è stata bloccata mentre si estraevano i passeggeri dal treno, con alcune persone rimaste bloccate fra le lamiere. Amtrak - la società ferroviaria che opera su quella linea - ha fatto sapere che a bordo del treno c'erano 78 passeggeri e cinque membri del personale di bordo, a fronte di una capacità totale di 250 passeggeri. Risulta inoltre che nel punto in cui il treno è deragliato la velocità prevista era di 79 miglia orarie. Un dato che può diventare cruciale nel tentativo di stabilire le cause dell'incidente.
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Al momento resta infatti poco chiaro cosa sia davvero accaduto.
I soccorsi hanno fatto sapere che 77 persone sono state trasportate in ospedale, tra questi anche i sei morti. Ma si è temuta una tragedia ancora maggiore, con il precipitare delle carrozze lungo la trafficata arteria che avrebbero potuto schiantarsi su auto in movimento e provocare altri incidenti. Nell'occhio del ciclone è finita così la rete ferroviaria degli Usa, e più in generale lo stato delle infrastrutture nel Paese, le stesse che il presidente Donald Trump ha promesso di «aggiustare». Dalla Casa Bianca Trump non ha perso tempo e ha insistito sul suo preannunciato piano di ammodernamento delle infrastrutture: l'incidente «mostra più che mai perché il nostro piano che verrà presentato presto deve essere approvato rapidamente. Settemila miliardi spesi in Medio Oriente mentre le nostre strade, ponti, tunnel, ferrovie (e altro) si sgretolano! Non per molto ancora!», ha promesso il presidente in un tweet. Leggi l'articolo completo su
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