Muore a otto mesi, colpito dalla meningite: era in regola con i vaccini
A raccontare la storia è il Sun, che spiega che la donna si sarebbe recata al Ninewells Hospital di Dundee, in Scozia, per un parto d'urgenza visto che il piccolo era in posizione podalica. Sebbene fosse necessario un parto cesareo la dottoressa ha preferito procedere per un parto naturale: ha così convinto la madre a spingere mentre lei tirava per le gambe il bambino. Un'azione avventata, sconsigliata da qualunque specialista, perché la manovra potrebbe portare alla rottura degli arti e della testa del bimbo, e così è successo. La dottoressa si è ritrovata con il corpicino in mano, mentre la testa era rimasta nella pancia della mamma.
In questi giorni si sta svolgendo il processo alla dottoressa e in aula è apparsa anche la mamma del bambino: «Mi era stato detto che il bambino sarebbe nato con un parto cesareo a causa della posizione in cui si trovava, non ero nemmeno stata informata che la procedura era stata cambiata», ha spiegato la donna. La mamma non è stata informata su cosa fosse realmente accaduto: «La dottoressa mi ha detto che il mio bambino era morto e io le ho detto che la perdonavo perché sono cose che possono accadere, ma poi ho saputo bene cosa era successo». A quel punto la donna ha iniziato ad urlare sconvolta, come affrema anche un'ostetrica che ha assistito al parto: «Non dovrebbero mai usare un parto vaginale in quella situazione. I neonati sono delicati, ma questo bambino era ancora più fragile, e ad essere tirato così poteva fargli solo dei danni».
La dottoressa, dal canto suo, ammette ogni colpa e dice di essere mortificata per quanto accaduto: le sue intenzioni erano quelle di far nascere il bimbo nel più breve tempo possibile cercando di evitare alla mamma uno stress come quello di un parto cesareo. Leggi l'articolo completo su
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