La terra trema, una scossa di magnitudo 6.2 che ha colpito ieri la prefettura di Fukushima, nel nord est del Giappone. Le infermiere non cercano riparo sotto un tavolino, vicino una parete portante. Non fuggono in preda al panico. No. Il loro primo pensiero è per i bambini. Loro, inconsapevoli di quanto stia accadendo. Ancora alle prese con i primi battiti della loro vita, nelle loro culle.
Quando se ne renderanno conto, una volta cresciuti, sapranno che dalla loro parte ci sono state loro, degli angeli custodi che li hanno messi davanti al pericolo. L'istinto le ha portate a tentare di proteggerli, bloccando le culle pronte a scontrarsi tra loro, magari a ribaltarsi. Fino al termine del terremoto. Fino al pronunciare della frase «è finita» e ritornare al loro posto. Prima il dovere: salvare i bambini.
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it