Due Eurofighter dell'Aeronautica Militare si sono alzati in volo giovedì pomeriggio per intercettare alcuni jet russi che si stavano avvicinando pericolosamente al confine con la Polonia. Le minacce dell'esercito di Putin vanno avanti dall'inizio della guerra in Ucraina, e gli aerei Nato continuano a essere impegnati nel loro lavoro di pattugliamento, da quando è stata dichiarata la "No-fly zone" su tutte le nazioni europee. Un effetto collaterale dell'escalation, che sta portando Mosca e l'Alleanza verso un pericoloso scontro frontale.
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Cosa succede
«Ancora un decollo immediato per gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare impegnati nell'attività di Air Policing in Polonia. Scramble ordinato dal CAOC di Uedem per la presenza di velivoli russi nella zona di confine polacca», si legge in un tweet del profilo ufficiale dell'Aeronautica Militare. I piloti italiani, così come altri della Nato, sono operativi tutto il giorno per far fronte alle minacce russe, che vanno avanti da mesi. In una sorta di tira e molla, tutte le volte che i russi si avvicinano al confine, una pattuglia Nato si alza immediatamente in volo per rispondere, in caso di manovre non consentite.
«I velivoli devono sempre essere in grado di assicurare un intervento immediato - aveva raccontato a Il Messaggero Emanuele, uno dei piloti di base a Costanza (Romania) - Dal momento in cui la centrale Nato innesca l'allerta Scramble noi siamo in grado di decollare entro dieci minuti. E per questo i nostri team passano il loro turno all'interno di "bolle" che includono i piloti e il personale tecnico: tutti mangiano e riposano vestiti, pronti a entrare in azione».
Le mosse di Putin
La tensione tra la Russia e la Nato non è mai stata così alta come nelle ultime ore. Vladimir Putin ha scelto di non trattare con l'Ucraina e con l'Occidente, ma ha preferito la via dell'escalation annunciando la mobilitazione militare parziale. Domani il presidente di Mosca parlerà per annunciare l'annessione delle zone occupate del Donbass, di Kherson e di Zaporizhzhia, dopo i referenda indetti da Mosca ma non riconosciuti dagli stati europei, Italia compresa. A tutto questo, va aggiunta la questione del gasdotto Nord Stream danneggiato. La Russia e l'Alleanza occidentale si puntano il dito, parlando di sabotaggio.
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