Iraq, festa nella Mosul liberata: ora l'Isis ha un terzo dei territori che aveva occupato

Iraq, festa nella Mosul liberata: ora l'Isis ha un terzo dei territori che aveva occupato
Il primo ministro iracheno Haidar al Abadi, vestito con una divisa e un cappellino militari, è giunto ieri in elicottero a Mosul per dichiarare la vittoria contro le milizie dell'Isis nella loro ex capitale. «Mosul finalmente è liberata», ha detto gongolanhdo. L'episodio sancisce infatti la definitiva conquista della città, perfino nella parte antica. 


Civili e militari hanno lanciato urla di gioia all'arrivo di Abadi dopo una battaglia durata 266 giorni: «L'esercito deve provvedere a proteggere i civili, condurre le operazioni di sminamento ed eliminare gli ultimi militanti dello Stato Islamico», ha ordinato il premier iracheno. Eppure diversi testimoni riferiscono di scontri e spari con alcuni Jihadisti in due isolati nel centro. Ma la sconfitta è inevitabile. 



Tre anni fa, sull'onda di successi militari che sembravano inarrestabili, l'Isis era arrivato a controllare quasi tutto il nord della Siria e un terzo dell'Iraq. Ora, perse la sua capitale irachena Mosul e anche Raqqa (quella siriana), il Califfato vede ridotto il proprio territorio a circa un terzo. Tra il 2014 e il 2015, lo Stato Islamico proclamato da Abu Bakr al Baghdadi si estendeva (da ovest a est) dalla provincia siriana di Aleppo fino a Falluja, solo 50 chilometri da Baghdad.

Da nord a sud, invece, costeggiava il Tigri da Mosul a Tikrit, per circa 200 chilometri. Le sconfitte militari hanno ridotto il territorio siriano a circa 500 chilometri, mentre in Iraq è stata persa tutta la fascia lungo il fiume Tigri. L'Isis ha perso i suoi avamposti pure in Libia ma ha ancora il controllo di una regione egiziana nel nord-est del Sinai.
E sta provando a riorganizzarsi nelle zone desertiche di confine con la Siria, nella provincia di Al Anbar. Qui si stanno concentrando gli sconfitti, sperando di ribaltare la sorte avversa. Leggi l'articolo completo su
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