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Il papà della bimba, di origini napoletane, si è trasferito a Genova, perché all'ospedale Gaslini i medici hanno dato loro una speranza con delle cure adeguate. Benedetta necessita di terapie continue: «È in cura chemioterapica , assume per via venosa due farmaci chemio, viene ricoverata per tre notti ogni ventun giorni e ogni settimana in day hospital per due giorni dove le somministrano via venosa un solo farmaco chemio e poi il secondo giorno valutano i valori ematici e vitali. I rischi sono altissimi ed è fondamentale valutare le difese immunitarie e i valori elettrolitici», ha spiegato il padre nella pagina GoFounfMe.
Pasquale, 54 anni, vive a Gallarate e ha, appunto, avviato una raccolta di fondi online chiedendo aiuto al web per continuare a stare vicino alla sua piccola. Dovendo stare a Genova per lei ha dovuto lasciare momentaneamente il suo lavoro. «Io sono un lavoratore autonomo e ho una attività a Gallarate. Da due settembre non lavoro e i costi di gestione dell'affitto e le spese, sia dello studio che di casa sono congelati, ma non cancellati, si accumulano in attesa di riprendere. Anche i debiti bancari sono congelati ma non cancellati e così l'impegno con il fisco, le tasse sono in attesa di essere pagate. I miei guadagni oggi sono a zero e questa condizione mi obbliga a chiedervi un aiuto urgente», ha spiegato. L'uomo spera che la bimba risponda bene alle cure, in questo caso la frequenza di accesso all'ospedale diminuirebbe consentendo loro di trasferirsi a Milano e viaggiare per lavoro e verso la Liguria, ma fino ad allora le sue condizioni sono critiche.
Il calvario di questa famiglia è iniziato lo scorso agosto, quando Benedetta ha iniziato a stare male. La piccola ha inziato ad avere febbre e vomito, hanno sentito il parere di tre pediatri che hanno somministrato degli antibiotici credendo fosse otite, ma poi la situazione è peggiorata e hanno portato la bimba in pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato una grande massa nella testa. Da quel momento la corsa al Gaslini e la scoperta che il tumore era inoperabile e la prospettiva di lunghe e faticose cure per lei e per tutta la famiglia.
«Benedetta nei prossimi anni dovrà affrontare altri interventi di rimozione del tumore , e altre cure chemioterapiche», ha concluso Pasquale, «appena sarà possibile, intorno al compimento del settimo anno ferà la radioterapia. Vivere questa esperienza richiede tantissima forza e calma e serenità, il vostro aiuto è indispensabile per permettermi di realizzare questo programma di assistenza paterna». Leggi l'articolo completo su
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