L'insediamento del presidente Luiz Inacio Lula da Silva continua a creare il caos in Brasile. La polizia, infatti, ha arrestato un uomo con l'accusa di aver piazzato dell’esplosivo in un camion cisterna pieno di carburante, che si trovava nei pressi dell’aeroporto della capitale.
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L'insediamento
Il primo gennaio finirà definitivamente l'era di Jair Bolsonaro e, al suo posto, salirà al governo il presidente di sinistra, da poco eletto in un voto contestato da molti sostenitori del presidente uscente. Secondo quanto riporta la stampa locale, l’uomo, che si chiama George Washington de Oliveira Sousa, sostenitore accanito dell'ex presidente di estrema destra che non ha riconosciuto la sconfitta da parte dell’ex presidente progressista.
L'allarme
A far scattare l’allarme è stato l’autista del camion che ha trovato l’ordigno prima che Oliviera Sousa riuscisse a farlo detonare, permettendo così l’arresto dell’uomo che è stato incriminato per terrorismo. Il presunto attentatore è stato arrestato nel giorno di Natale. La polizia brasiliana, in una conferenza stampa, ha fatto sapere che l'uomo avrebbe anche tentato di arrivare la bomba, che però non è esplosa. Avrebbe confessato di aver voluto «creare caos» per «impedire l'instaurazione del comunismo in Brasile»: la deflagrazione di un paio di bombe, secondo il presunto terrorista arrestato, avrebbe dovuto innescare il caos, provocando lo stato d'emergenza che avrebbe fatto entrare in campo i militari, i quali, secondo il piano eversivo, avrebbero impedito o ritardato il passaggio del potere. Oliveira ha detto di aver sviluppato l'idea in novembre durante una delle quotidiane manifestazione di protesta a Brasilia davanti al comando militare, in cui si chiedeva l'intervento dell'esercito per impedire a Lula di prendere il potere.
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