Secondo le risultanze dell'autopsia, la bambina è stata «aggredita sessualmente» ed è poi morta per lesioni alla testa. Il cadavere è probabilmente stato bruciato per far sparire tracce di Dna e impronte dell'assassino. La famiglia di Marwa appartiene alla minoranza Pashtun ed era migrata a Karachi dalla provincia di Khyber al confine con l'Afghanistan.
L'hashtag #JusticeforMarwa sta girando sui social pakistani, dove si chiede a gran voce l'impiccagione per i responsabili. Secondo un recente rapporto dell'Ong di difesa dell'infanzia Sahil, almeno 13 ragazzini e 12 ragazzine sono stati violentati e uccisi a Karachi nei primi sei mesi del 2020, alcuni addirittura dopo stuprI di gruppo. Leggi l'articolo completo su
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