Anastasia dalla Polonia era andata in Grecia, sull'isola di Kos per lavorare come cameriera nel periodo estivo in un hotel. La giovane di 27 anni, Anastasia Patricia-Rubinska, lo scorso 12 giugno è scomparsa e per giorni è stata ricercata dalla polizia, per poi essere ritrovata dopo tre giorni. I resti del suo corpo, completamente nudo, erano avvolti in un lenzuolo e chiusi in un sacco di plastica nascosto in un'area, prossima alla palude, vicino alla casa del principale sospettato.
Principale sospettato
Si tratta di un uomo di 32 anni, originario del Bangladesh, l'ultima persona ad incontrarla, secondo quanto mostrano anche alcune immagini riprese da una telecamera. I media locali hanno riferito che ciocche di capelli biondi, una maglietta macchiata e un biglietto aereo acquistato dopo la scomparsa della vittima sono stati trovati presso l'abitazione del sospettato.
Uccisa per strangolamento
Sul corpo del cingalese ci sarebbero anche segni di lotta, inclusi graffi, ma sembra che la giovane sia stata uccisa per strangolamento. Viveva a Kos da più di un mese prima di scomparire nel nulla, la sera del 12 giugno aveva telefonato al suo ragazzo a cui aveva detto di essere troppo ubriaca. Si sono accordati per incontrarsi ma lei non si è presentata, il che ha spinto il suo partner polacco, 28 anni, a chiamare la polizia per denunciare la sua scomparsa.
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