In oltre un anno di conflitto la città russa di Belgorod, vicino alla frontiera ucraina, si è quasi abituata ai colpi di artiglieria e ai droni ucraini che arrivano da oltre confine. Ma nessuno si aspettava che a portare distruzione sarebbe stato un ordigno sganciato per errore da un aereo di Mosca. Eppure è quanto avvenuto ieri sera vicino a una strada trafficata in un quartiere residenziale. Un episodio sul quale indagano ora le autorità russe e che si è risolto con un bilancio tutto sommato contenuto: tre feriti e quattro appartamenti gravemente danneggiati. Le immagini registrate da telecamere di videosorveglianza mostrano l'ordigno, 'perso' da un Sukhoi Su-34, cadere sollevando una nuvola di polvere accanto a un'arteria di intenso scorrimento. Il traffico si ferma e poi, dopo 15 secondi, avviene l'esplosione, che ha provocato un cratere largo 20 metri.
L'incidente ha fatto esultare gli ucraini. «Il cane - ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak - si è morso la coda. Perseguendo la distruzione dell'Ucraina, la Russia potrebbe autodistruggersi».
Ma l'ex presidente ne ha avuto anche per la Germania, dopo che il ministro della Difesa Boris Pistorius ha giudicato accettabili anche bombardamenti ucraini sul territorio russo, purché non mettano in pericolo i civili. «I tedeschi che vogliono attaccare la Russia devono essere pronti per una nostra parata a Berlino», ha tuonato Medvedev, imputando quindi agli stessi tedeschi mire aggressive contro Mosca. Per il ministero degli Esteri russo, del resto, non c'è dubbio che vi sia «un coinvolgimento diretto» degli Usa e di altri Paesi Nato nella pianificazione delle operazioni militari ucraine.
E a testimonianza di ciò, il dicastero ha citato i file segreti americani divulgati nei giorni scorsi che indicherebbero anche la data esatta, il 30 aprile, per l'inizio della tanto attesa controffensiva di Kiev. Per il momento però il fronte rimane praticamente congelato, nonostante la faticosa avanzata russa nei quartieri occidentali di Bakhmut, l'ultimo bastione rimasto sotto il controllo ucraino. Progressi ammessi anche dalla vice ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, secondo la quale i russi «stanno avanzando in alcuni punti» mentre continuano «intensi combattimenti».
Una Corte di Mosca ha intanto emesso un mandato di cattura con l'accusa di terrorismo per Kirill Budanov, il capo dell'intelligence militare ucraina (Gur), per l'attentato al Ponte di Crimea che unisce la penisola alla Federazione russa in cui, l'8 ottobre dell'anno scorso, furono uccise quattro persone. Nei mesi scorsi i servizi d'intelligence interni russi (Fsb) avevano accusato proprio il Gur di aver pianificato l'attentato, compiuto con l'esplosione di un camion-bomba. «Sono contento - ha detto Budanov -. Questo è un buon segnale del nostro lavoro, prometto di lavorare ancora meglio».
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