trasporti» e non in quello dei servizi digitali, che invece
richiederebbe una notifica.
Il caso ha investito Uber in Francia e in Spagna dove viene fornito, mediante un'applicazione per smartphone, il servizio denominato UberPop, con il quale si mettono in contatto conducenti
non professionisti che utilizzano il proprio veicolo con persone
che desiderano effettuare spostamenti in area urbana.
Nell'ambito del servizio fornito mediante tale applicazione,
tale società fissa le tariffe, riceve dal cliente il prezzo di
ciascuna corsa (per poi rimetterne una parte al conducente non
professionista del veicolo) ed emette le fatture. Dunque per la Corte si tratta di un vero e proprio servizio di trasporto. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it