La svolta arriva dopo che sono state apportate alcune modifiche al testo originale. In particolare, l'aliquota del 15% non sarà aumentata in un secondo momento e le piccole imprese non saranno colpite dalle nuove aliquote (il limite è fissato a entrate superiori a 750 milioni di euro). Con Estonia, Ungheria e Irlanda che hanno aderito all'accordo, ora è supportato da tutti i paesi dell'OCSE e del G20. Quattro paesi - Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka - non hanno ancora aderito all'accordo.
"L'accordo odierno renderà i nostri accordi fiscali internazionali più equi - ha affermato il segretario generale dell'OCSE Mathias Cormann - Questa è una grande vittoria per un multilateralismo efficace ed equilibrato. Si tratta di un accordo di vasta portata che garantisce che il nostro sistema fiscale internazionale sia idoneo in un'economia mondiale digitalizzata e globalizzata".
"L'accordo odierno rappresenta un traguardo irripetibile per la diplomazia economica - ha commentato il segretario al Tesoro USA, Janet Yellen - Abbiamo trasformato instancabili negoziati in decenni di maggiore prosperità, sia per l'America che per il mondo. Dopo la giornata odierna, praticamente l'intera economia globale ha deciso di porre fine alla corsa al ribasso sulla tassazione delle imprese". Leggi l'articolo completo su
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