«Nel rispetto delle istituzioni e delle regole domani l'Ema dovrebbe concludere la valutazione di Moderna. Il 7 gennaio l'Italia dovrebbe decidere la collocazione del vaccino nel sistema nazionale. Sono stati gli studi effettuati dalla ditta il motivo del ritardo, la loro analisi è complessa. I due vaccini, Pfizer e Moderna, sono molto simili per non dire identici». Lo ha detto Nicola Magrini, direttore Generale dell'Aifa, intervenendo a Radio anch'io su Rai Radio1.
«Essendo arrivati a 180mila vaccinazioni gli effetti indesiderati sono minimi, nessun sostanziale effetto grave - ha aggiunto - Rispetto ai due vaccini non può decidere il singolo quale fare. Le commissioni tecniche decideranno, vanno programmati interventi di sanità pubblica».
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ENTRO MARZO OSPEDALI E RSA COVID FREE
Magrini ha poi sottolineato che «le dosi che abbiamo basteranno, nei prossimi due mesi e mezzo, a rendere ospedali e Rsa covid free.
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QUASI 180MILA VACCINATI IN ITALIA: NEL LAZIO IL 63% DELLE DOSI
Secondo l'ultimo aggiornamento di stanotte alle 2.30 sul sito del commissario straordinario per l'emergenza sono 178.939 le persone finora vaccinate in Italia, un numero che è pari al 37,3% delle dosi consegnate. La Regione con il maggior numero di vaccinati è il Lazio, con il 63,3%, superata dalla provincia autonoma di Bolzano, con il 67,7%. Fanalino di coda il Molise, con appena l'1,7%, mentre la Lombardia è all'11,4%.
VACCINO REITHERA NON SOLO PER ITALIA
Questa partecipazione per la produzione del vaccino anti-Covid italiano ReiThera «darà ai cittadini italiani e non solo italiani la possibilità di accedere a un vaccino sostenibile, sia per quanto riguarda le popolazioni da trattare sia per le modalità di accesso nel nostro e in altri Paesi». Ha detto Magrini, alla presentazione dei risultati della Fase 1 della sperimentazione del Vaccino GRAd-CoV2. «È importante questo aspetto che va oltre i confini nazionali, perchè - ha detto Magrini - da questa pandemia si esce tutti assieme e solo con collaborazioni a tutti i livelli». «Vorrei sottolineare - ha detto inoltre - il 'soft touch', ovvero il tocco leggero, che la politica ha avuto nella interazione positiva con i tecnico, che non è scontato: lasciare ai tecnici piena indipendenza di giudizio e di azione richiede una comunità matura, come quella che abbiamo mostrato negli ultimi mesi». Magrini ha poi rilevato che «aver individuato precocemente e già a marzo che questo vaccino potesse essere una priorità di sviluppo e di investimento per poter garantire al nostro paese e non solo una maggiore capacità di accesso al vaccino è stata una decisione rapida presa in un momento difficile, che oggi giunge ai risultati sperati».
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