GIAVERA - Quel
cane era diventato
aggressivo e secondo lui costituiva una
minaccia per la sua
famiglia, in particolare per i
figli piccoli. E così non è andato troppo per il sottile quando ha deciso di sopprimerlo: ha imbracciato il
fucile da caccia e ha sparato due colpi, freddandolo. Ma il cane, che lui stesso aveva trovato sulle colline del Montello, forse abbandonato, era regolarmente registrato. E questo, insieme al fatto di aver usato un'arma da fuoco in un luogo abitato ha fatto finire L.F.,
49enne residente a Giavera, a
processo con l'accusa di
maltrattamento nei confronti di animali.
IN AULA Ieri c'è stata la prima udienza, un'ora scarsa di dibattimento in cui sono stati sentiti alcuni testimoni, tra cui la nipote dell'uomo, in pessimi rapporti con lo zio e che risulta essere la persona che, la sera del 9 agosto del 2014, uditi i colpi di fucile ha avvisato i Carabinieri della stazione di Volpago del Montello. Tra i testi ascoltati anche uno dei militari intervenuti sul posto, secondo cui il cane, dopo le due fucilate, sarebbe stato
finito a colpi di martello...
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