Nel parco di Monte Urpinu a Cagliari verranno abbattuti più di 200 volatili. La decisione è stata presa dalla Asl, dopo aver riscontrato la presenza del virus dell'influenza aviaria. Ma non è stata presa bene da ambientalisti e cittadini, abituati negli anni a vedere circolare liberamente pavoni, anatre, oche a altre volatili all'interno del grande polmone verde della città capoluogo.
Cosa è successo
Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ha ricevuto decine di lettere e mail di protesta per l'abbattimento dei volatili, anche se la decisione è di competenza di Asl e Regione. «L'uccisione non può essere la soluzione universale a questi problemi. Il diritto alla vita è anche degli animali di Monte Urpinu», fa sapere la Lega antivivisezione (Lav) di Cagliari. «Esistono altre soluzioni, non cruente e perfettamente applicabili ed efficaci come nel caso analogo del Parco Chico Mendes a Campi Bisenzio dove gli animali sono stati isolati e nessuno è stato abbattuto».
Organizzato per domenica alle 16.30 un presidio all'ingresso Belvedere del parco di Monte Urpinu. Un modo per cercare di scongiurare l'uccisione. Sulla questione prende posizione anche il Gruppo di intervento giuridico che parla dell'abbattimento come di una «mattanza per scongiurare il rischio di un raffreddore».
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