Azienda presente dagli anni ‘50, dal 1999 è gestita da Susanna Crociani, figlia del capostipite e donna inizialmente “prestata” alla viticoltura che poi, come spesso accade, rimane irrimediabilmente sedotta da questo mondo. «Dopo la scomparsa di mio padre, con grande umiltà e un po’ di incoscienza, sono entrata in azienda dividendo i compiti con mio fratello, scomparso prematuramente nel 2007. Inizialmente seguivo la commercializzazione ma poi ho dovuto gestire tutto il lavoro della cantina». Sin dall’inizio però Susanna non è una vignaiola come gli altri; ha una marcia in più, bagaglio forse della sua “vecchia vita” nel mondo della musica. Così nel 2006, probabilmente per prima in Italia, mette in piedi un blog dove dialoga con clienti e appassionati. «Era nato come un diario immaginario con mio padre – confessa – e poi è diventato il veicolo per trasmettere il messaggio del mio impegno, dando ancora più valore alle bottiglie e creando un canale privilegiato con persone che sono nel tempo diventate degli amici».
I vini Crociani sono orgogliosamente tradizionali, frutto di uve del territorio, Sangiovese in primis, localmente chiamato Prugnolo gentile, seguito da Canaiolo, Mammolo e Colorino; in cantina poi solo botte grande, quella italiana per eccellenza. Nasce così una gamma che va dal Nobile di Montepulciano al Vin Santo, passando per il Rosso di Montepulciano, un rosato, un bianco e altre etichette che raccontano la storia di una donna e di un luogo dove il vino è, semplicemente, tutto. Leggi l'articolo completo su
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