La cantina raccoglie l'eredità di una produzione vinicola della Gallura risalente agli anni Cinquanta, rivoluzionandone però tecniche e approccio filosofico. I locali di produzione si trovano al centro dei vigneti e sono completamente interrati. La filiera è corta, con tempi brevissimi dalla vendemmia alla vinificazione, che assicurano la qualità di una materia prima d'eccezione. Insieme a piccole quantità di Cannonau, Cagnulari, Moscato e varietà internazionali, tra le uve domina il Vermentino, che dà il meglio di sé sui terreni granitici e sabbiosi di questo spicchio settentrionale di Sardegna. Proprio sul Vermentino, Siddùra sta, da anni, conducendo una battaglia di gusto e di principio, mostrando come questi vini si possano e si debbano consumare nel tempo e non esclusivamente da giovani.
Alfiere di tale missione è il Vermentino di Gallura Superiore Bèru, vino pluripremiato in Italia e all'estero, complesso ma di grande fruibilità, che mostra tutte le potenzialità del connubio tra uva e terra nel vincere tempo e pregiudizi di consumo. «Con il Bèru spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato dell'azienda scopriamo la maturità di un giovane vino. L'essenza stessa del Vermentino di Gallura è la longevità, garantita attraverso la tecnica dell'affinamento». A completare la gamma il Cannonau rosato Nudo, i Cannonau, DOC e Riserva, Èrema e Fòla, il rosso Cagnulari Bàcco, l'internazionale, sempre rosso, Tìros e il Moscato passito Nùali, oltre agli altri due Vermentino Spèra e Maìa, a dimostrazione, come ribadisce Ruggero, che «ancora una volta le praterie aride della Gallura si confermano l'habitat abituale per un autoctono di grande classe, il vermentino di Gallura». Un vino che sconfigge il tempo. Leggi l'articolo completo su
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