CANNES - Meryl Streep - arrivata sulla Croisette per ricevere la Palma d’onore - ha detto in estate che Greta Gerwig ha salvato il cinema (con gli incassi stratosferici di “Barbie”) e ora se la ritrova faccia a faccia. La regista statunitense è infatti la presidente della giuria del 77° Festival di Cannes, che ha aperto i battenti con il film “Le deuxieme acte” di Quentin Dupieux con Louis Garrel e Léa Seydoux. La città francese si trasforma nella capitale del cinema fino al 25 maggio, accogliendo progetti e artisti da tutto il mondo. I giurati dell’edizione 2024 sono: il “nostro” Pierfrancesco Favino (ormai acclamatissimo anche all’estero), lo sceneggiatore e fotografo turco Ebru Ceylan, l'attrice americana Lily Gladstone (che ha vinto quest’anno il premio Golden Globe per “Killers Of The Flower Moon” di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio), l'attrice francese Eva Green (qualche settimana su grande schermo nel ruolo di Milady nell’ultimo adattamento dei Tre Moschettieri), la regista e sceneggiatrice libanese Nadine Labaki, il regista Juan Antonio Bayona, il regista giapponese Kore-Eda Hirokazu e l'attore e produttore frances Omar Sy.
Nell’incontro con la stampa di tutto il mondo, Favino ha commentato quest’esperienza quasi come fosse extracorporea: «Essere attore vuol dire perdere te stesso in una realtà che non è la tua».
Greta Gerwig - a lungo attrice-musa del marito Noah Baumbach in diversi film indie, quindi regista di successo per “Lady Bird”, “Piccole donne” e “Barbie” - concorda: «A Hollywood vedo raccontare storie diverse e andare nella direzione giusta, mantenendo la mente aperta. E stare a Cannes, poi, va oltre ogni sogno possibile, è uno dei momenti della carriera in cui ti dai un pizzicotto perché non ti sembra vero. La mia gioia più grande è vedere film al cinema e parlarne. Qui mi è data la possibilità di farlo con artisti di tutto il mondo. Cosa c’è di più incredibile?».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Maggio 2024, 07:48
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