«Essere esclusi non è accettabile». Angela Pareti, mamma di Marco, 17enne non vedente che frequenta la seconda superiore al Gobetti Marchesini di Torino, non ha ntenzione di stare zitta a vedere suo figlio messo da parte perché disabile. Gli hanno negato la gita di fine anno a Finale Ligure, denuncia Angela, perché non c'erano insegnanti di sostegno. «L'unico modo, secondo la dirigente, era accompagnarlo personalmente ma parliamo di un ragazzo di 17 anni, non di un bimbo».
I due docenti di sostegno e l'educatrice per disabili sensoriali non potevano andare con la classe e l'istituto ha deciso di lasciare a casa anche Marco: «Non ce l'ho assolutamente con loro, sono sempre molto attenti, e comunque per la gita poteva andare l'educatrice ma non per la scuola, non essendo dipendente scolastica.
«Il nostro obiettivo è l'inclusione in sicurezza», ha replicato la dirigente scolastica Maria di Pietro per difendere la sua scuola e il suo operato. «Non possiamo permettere che sia a repentaglio la salute di un solo studente: era fondamentale per noi che ci fossero le condizioni per garantire la possibilità di una uscita in assoluta sicurezza. Essere inclusivi, a mio avviso, non vuol dire mettere a repentaglio l’incolumità psico-fisica di uno studente, piuttosto garantire il suo benessere. Noi l’abbiamo garantito, tant’è che la madre stessa ha dichiarato che il figlio viene a scuola volentieri».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Maggio 2024, 09:46
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