Putin snobbato all'insediamento del suo quinto mandato: l'Occidente rifiuta l'invito, ma alla cerimonia c'erano 6 Paesi Ue

Alcuni Stati membri, compresa la Francia, hanno inviato i loro ambasciatori a Mosca nonostante gli inviti di Bruxelles a disertare l'evento

Putin snobbato all'insediamento del suo quinto mandato: l'Occidente rifiuta l'invito, ma alla cerimonia c'erano 6 Paesi Ue

di Mattia Ronsisvalle

In Russia si festeggia, mentre i morti in Ucraina continuano a salire. La celebrazione è doppia: oggi Mosca è in festa per la Giornata della Vittoria, ma solo due giorni fa è stato celebrato lo zar per il suo quinto mandato, il primo insediamento da quando il Paese russo è in guerra con quello ucraino. Le polemiche non son certo mancate in questi giorni: c'è chi accusa alcuni Paesi di essere dei «servi di Mosca». Il motivo? Questi si sono presentati alla celebrazione di insediamento.

Le polemiche si allargano anche al «Den' Pobedy» (il giorno della vittoria, ndr). La stampa estera e i supporter dello zar non sono entusiasti: le testate di mezzo mondo criticano le scelte di Putin che stanno costando la vita a molti ucraini, mentre i seguaci del leader russo vorrebbero che «la guerra finisse al più presto con la vittoria della Russia».

Un 9 maggio diverso

Mosca si è svegliata sotto la neve e con il freddo. Sulle controspalline di migliaia di soldati c'è del nevischio. Le milizie, come da tradizione, hanno sfilato sulla Piazza Rossa per commemorare il trionfo sovietico contro il nazi-fascismo. Per i russi il 9 maggio è sinonimo di Vittoria. Quella, rigorosamente con la V maiuscola, dell’Armata rossa nella «Grande Guerra Patriottica» contro l’invasore nazifascista. Un’occasione per ricordare al mondo che gli americani avranno pure cambiato le sorti del conflitto, ma senza la stoica resistenza sovietica il Führer avrebbe potuto dare filo da torcere ancora per mesi, forse anni.

Festeggiamenti che hanno preso una piega diversa rispetto lo scorso anno. Quest'anno il cielo di Mosca si è colorato di bianco, blu e rosso - i colori della bandiera russa - grazie ai fumi rilasciati dai jet dell’aeronautica militare di Mosca. Oltre 9mila militari e 61 mezzi militari – tra cui i missili intercontinentali Yars e i terra-aria S-400 – sono stati passati in rassegna da Vladimir Putin. 

«La Russia - sottolinea lo zar - farà di tutto per evitare uno scontro globale, ma allo stesso tempo non permetteremo a nessuno di minacciarci. Le nostre forze strategiche sono sempre in allerta». Mosca non userà armi nucleari tattiche né in Ucraina né altrove, ma è pronta a farvi ricorso in caso di minaccia alla propria sicurezza nazionale in senso stretto.

Ed è qui i malumori zaristi emergono.

Le notizie dal fronte di guerra russo non sono buone. Da settimane le truppe ucraine, a corto di uomini e munizioni, sono in ritirata nelle campagne che circondano Avdiivka, consolidando di fatto il dominio russo del villaggio strategico del Donbass conquistato dai russi quasi tre mesi fa. Situazione che potrebbe peraltro peggiorare esponenzialmente con l’approssimarsi dell’annunciata – e ormai imminente – offensiva di Mosca. Tutto ciò nonostante lo sblocco di nuovi aiuti militari per 61 miliardi di dollari da parte di Washington,  

L'insediamento

ll presidente russo Vladimir Putin ha prestato giuramento sulla Costituzione nella cerimonia di insediamento al Cremlino per il suo quinto mandato, ma questo lo sapevate già.  «La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro», ha detto Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento. «Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?». 

Prima della cerimonia Mosca aveva detto di aver invitato tutti gli ambasciatori stranieri. Stati Uniti, Canada e Regno Unito, così come 20 Stati membri dell'Ue, hanno risposto con un secco «no» e non hanno inviato nessun rappresentante. 

Di Paesi occidentali presenti alla cerimonia ce n'erano alcuni, come Ungheria, Slovacchia, Grecia, Malta, Cipro e soprattutto Francia. Poi, l'alleato storico: Cuba con il presidente cubano Miguel Diaz-Canel. Alleati storici del passato e del presente. Ad oggi la stampa si interroga se la loro partecipazione sia solo per «educazione» o se c'è dell'altro, come la paura che la Russia tra poco farà sul serio e che una «protezione» di Mosca potrà essere una carta da non sottovalutare. 

 
Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Maggio 2024, 13:49
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