L’armata di Putin avanza in Donbass
Macron: «Truppe se la Russia sfonda»

Tajani: mai soldati italiani in Ucraina. La denuncia Usa: Mosca usa armi chimiche

L’armata di Putin avanza in Donbass Macron: «Truppe se la Russia sfonda»

di Giammarco Oberto

Avdiivka, caduta a febbraio. E ora i villaggi nei dintorni, su cui si era spostata la linea del fronte: Berdichy e Ocheretiny, nell'oblast di Donetsk. Si trovano alla periferia di Avdiivka, in quella che viene definita una «strada chiave» per il rifornimento delle truppe ucraine nel Donbass. «Liberati», secondo la propaganda del ministero della Difesa russo. I soldati di Kiev hanno opposto una strenua difesa, schierando persino le riserve, ma sotto la pressione dell’armata di Mosca hanno dovuto ritirarsi. «Le forze russe sono riuscite a sfondare» ha ammesso il portavoce del comando militare “Khortytsia” Nazar Voloshyn. Il nuovo simbolo della supremazia militare russa è la cittadina di Chasiv Yar, nel Donetsk: è stata bombardata per mesi e oggi appare completamente carbonizzata, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall'Associated Press.

La situazione sul fronte del Donbass è più che mai drammatica per l’esercito di Kiev. I russi attaccano a ondate, per assicurare nuove conquiste da consegnare allo zar Putin in vista del 9 maggio, il Giorno della Vittoria sul nazifascismo, che Mosca si prepara a celebrare con un’esposizione dei trofei di guerra, mezzi e attrezzature della Nato conquistati in Ucraina. Ma se la linea del fronte dovesse crollare, in una versione ucraina di Caporetto, allora l’Occidente potrebbe essere costretto a mettere gli stivali sul terreno: inviare truppe. E sarebbe un punto di non ritorno. È stato di nuovo il presidente francese Macron a sollevare la questione dell’invio di soldati in Ucraina: «Non si può escludere» ha detto in una intervista all'Economist. «Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte e se ci fosse una richiesta ucraina, cosa non ancora avvenuta, dovremmo legittimamente porci la domanda.

Escluderlo a priori significa non aver imparato la lezione degli ultimi due anni», quando i Paesi della Nato avevano inizialmente escluso l'invio di carri armati e aerei all'Ucraina prima di cambiare finalmente idea, ha aggiunto. «Io ho un obiettivo strategico chiaro: la Russia non può vincere in Ucraina. Non avremo più sicurezza in Europa. Chi può affermare che la Russia si fermerà lì?». Dichiarazioni che hanno spiazzato gli alleati. «Italia non è in guerra con la Russia e mai invieremo militari italiani» ha assicurato il ministro degli Esteri Tajani.

L’Ucraina continua a sollecitare la consegna degli aiuti militari. Solo nel mese di aprile è stata colpita da 3800 missili e bombe. E, secondo quanto denunciato ieri dagli Stati Uniti, anche da armi chimiche. Il Dipartimento di Stato americano ha accusato la Russia di aver usato l'agente chimico cloropicrina, un pesticida già usato nella Prima guerra mondiale. «Accuse odiose e infondate», la risposta del Cremlino.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Maggio 2024, 06:00
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