Paolo Bertolucci: «Sinner è uno scalatore, avanza con una progressione costante: lo aspettiamo a Roma. Musetti è da top ten e che progressi Cobolli»

L'ex grande giocatore, vincitore della Coppa Davis nel 1976 ex ct dell'Italia ed attuale commentatore per Sky Sport, ci parla del momento d'oro del tennis azzurro

Paolo Bertolucci: «Sinner come uno scalatore, avanza con una progressione costante: lo aspettiamo a Roma. Musetti è da top ten e che progressi Cobolli»

di Daniele Petroselli

A Madrid si entra nel vivo del torneo ma intanto il popolo del tennis conta le ore per l'avvio degli Internazionali d'Italia in programma a Roma dal 6 al 19 maggio. E gli azzurri, con Jannik Sinner in testa, promettono battaglia. Ne è sicuro un grande del tennis come Paolo Bertolucci, tra i Quattro Moschettieri con Panatta, Barazzutti e Zugarelli della prima Coppa Davis vinta dall'Italia nel 1976.


L'Italia al maschile dopo anni è tornata ad avere una pattuglia piena di talenti.
«Sono cicli ma è difficile trovare così tanti giocatori di questo livello. Sinner è la punta di diamante e sta tracciando la rotta ma dietro ci sono tanti giocatori che seguendolo sicuramente saliranno ancora di più».


Dove ha visto crescere di più Sinner nell'ultimo anno?
«Quando entri nei primi 10 poi devi crescere gradino dopo gradino, per superare il proprio ranking bisogna migliorare tanto e lui c'è arrivato con una progressione costante degna di uno scalatore al Giro d'Italia. È cresciuto come ritmo di gioco, imponendo il suo tennis fatto di pressing continuo. Il cuore e il carattere ce l'ha sempre avuto».


Alle sue spalle su chi punterebbe tra gli azzurri?
«Musetti è quello che dal punto di vista del talento puro è il più dotato, è ha la possibilità di entrare tra i primi 10.

Sono molto colpito dai progressi di Cobolli, che anche caratterialmente e fisicamente è di alto livello. E poi Nardi. Ma quello che conta è la fame di arrivare».


E poi c'è Berrettini che finalmente è tornato a buoni livelli.
«La cosa importante è che ora sia a posto fisicamente. È ancora un po' indietro, ma è anche normale. Ha bisogno di fare più partite per arrivare poi a giocarsi qualcosa d'importante sulla sua amata erba. Se ha risolto i problemi, tornare in top-20 è solo questione di tempo».


A Roma lo scorso anno la sorpresa fu Medvedev. Quest'anno?
«Difficile che si ripeta il russo, ma in generale Alcaraz, Zverev, Sinner e Ruud. Lì la differenza la fa chi saprà tirare fuori il meglio tra semifinale e finale».


Nadal come dovrà gestire la sua ultima parte di carriera?

«Qualsiasi cosa farà, sarà la cosa giusta. Se fosse in forma al Roland Garros, che è casa sua, sarebbe un bel premio per la sua carriera».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 19:22
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