L'indagine degli uomini del Gruppo di Fiumicino della Gdf sono scattate a marzo 2015 quando la Guardia di Finanza sventò una rapina ad una gioielleria del centro commerciale Cinecittà 2 all'aeroporto. I banditi, che rapinavano i negozi per finanziare l'acquisto di droga, utilizzavano infatti delle schede telefoniche intestate ad altri soggetti. I successivi accertamenti hanno consentito ai finanziari di Fiumicino di scoprire che la maggior parte delle Sim utilizzate erano state attivate in diversi punti vendita tutti riconducibili allo stesso soggetto. Delle oltre 35.000 schede telefoniche attivate in maniera illecita, circa 12.000 sono risultate intestate a tremila cittadini stranieri, tutti residenti nello stesso posto: una comunità religiosa, risultata totalmente estranea ai fatti, che si occupa dell'assistenza ai senza fissa dimora.
Altre schede sequestrate erano invece intestate a persone decedute o inesistenti, mentre le altre erano state attivate utilizzando i dati di clienti ignari.
Le indagini, inoltre, hanno consentito di accertare che la società, oltre a fornire schede con numeri sempre diversi e dunque difficilmente riconducibili ai reali utilizzatori, era riuscita ad ottenere dall'operatore di telefonia mobile i 400 mila euro di bonus previsti per il venditore al raggiungimento di determinate soglie di attivazioni di schede sim.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Maggio 2017, 11:24
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