Monia Bortolotti, la mamma 27enne accusata di aver ucciso i due figlioletti di 4 e due mesi, si trova in una camera blindata dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo in attesa che si aprano per lei le porte del carcere. Nelle intercettazioni delle telefonate tra Mia (così la chiamavano parenti e conoscenti) e il compagno Cristian Zorzi, padre dei due bambini, emergono i dubbi dell'uomo sullla morte dei piccoli e il sospetto che la donna possa non avergli raccontato la verità quando ha parlato di morti accidentali.
I dubbi del compagno
Tra la Bortolotti e Cristian Zorzi ci sono 25 anni di differenza, e lui, scrive il Corriere della Sera, usa un tono quasi paterno quando le chiede cosa sia successo davvero ai bambini. Non la incalza, non le chiede mai se sia stata lei ad uccidere i loro figli, ma sembra dubitare della versione fornita. Le intercettazioni risalgono a dopo l'autopsia sul corpo del piccolo Mattia, la cui morte ha fatto scattare le indagini: una tragedia troppo simile a quella della sorellina Alice, morta un annoo prima soffocata da un rigurgito, secondo la versione fornita dalla mamma.
La fine della relazione
I rapporti tra Mia e Cristian, da quel momennto in poi, sembrano essersi deteriorati. Quando i carabinieri vanno a Pedrengo per arrestarla, sabato 4 novembre, non la trovano nella casa in cui viveva con Zorzi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2023, 09:13
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