Investì col suv un ragazzo ubriaco sdraiato in strada: assolto in Cassazione. «Non lo aveva visto»

Investì col suv un ragazzo ubriaco sdraiato in strada: assolto in Cassazione. «Non lo aveva visto»
Cinque anni fa, alla guida del suo suv, era passato sopra ad un ragazzo ubriaco che si era sdraiato in mezzo alla strada, in zona Porta Venezia a Milano, e senza rallentare aveva proseguito la corsa, mentre il giovane si era salvato riportando comunque una serie di gravi fratture.

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Rintracciato e accusato di omissione di soccorso è stato condannato in primo e secondo grado a Milano, ma la Cassazione ha annullato la sentenza rinviando ad un nuovo processo in appello, perché non è stato dimostrato «al di là di ogni ragionevole dubbio» che l'uomo fosse consapevole di aver investito una persona quella notte. Per la Suprema Corte, infatti, che ha accolto il ricorso del legale del 64enne, l'avvocato Alessandro Campilongo, la Corte d'appello milanese nel motivare la condanna ha semplicemente «liquidato» la tesi difensiva, secondo la quale l'uomo non si accorse di aver travolto il ragazzo già a terra, senza minimamente «accennare» alle «peculiari modalità che hanno caratterizzato l'incidente».

Fu, infatti, spiegano i giudici nelle motivazioni da poco depositate, un «repentino investimento, di notte, di una persona sdraiata in mezzo alla strada, da parte di un Suv di grosse dimensioni».
Lo stesso imputato ha dichiarato più volte nel processo «di non essersi assolutamente accorto», quella notte del 20 settembre del 2014, «di avere investito qualcuno». La motivazione della sentenza d'appello del novembre dello scorso anno, in sostanza, per la Cassazione non ha chiarito «sulla base di quale massima di esperienza», si fonda la tesi «secondo cui sarebbe inverosimile che l'autista non abbia percepito l'urto con la persona investita». 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Settembre 2019, 22:14
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