Giulia Salemi: «Leggo due giornali al giorno, me l'hanno consigliato Simona Ventura e Alfonso Signorini. Gli studi? Non ricordo nulla, forse ho un disturbo»

La modella si è raccontata e ha spiegato quanto è stato difficile per lei farsi accettare dato che "non andava mai bene"

Giulia Salemi: «Leggo 2 giornali al giorno, me l'hanno consigliato Simona Ventura e Alfonso Signorini. Gli studi? Non ricordo nulla, forse ho un disturbo»

di Cristina Siciliano

C'è questo senso di inadeguatezza che induce spesso a ritenersi sbagliati rispetto agli altri. Giulia Salemi, modella e volto televisivo, ha provato questa sensazione per «dieci anni». L'ex gieffina va olte gli standard e non nasconde di aver lavorato tanto per farsi accettare dagli altri soprattutto in una città come Milano. «Questo lavoro tra televisione e internet me lo sono scelto - ha spiegato al Corriere della Sera - . Però è brutto ci sia chi ti offende e dice "sei una scappata di casa". Voglio dimostrare agli altri che sono tanto altro».

Le parole di Giulia Salemi

«Il titolo del mio podcast 'Non lo faccio per moda' nasce da un'accusa che mi hanno mosso spesso - ha spiegato Giulia Salemi al Corriere della Sera -. C'entra Milano. Lì fai un po' il patto con il diavolo: per essere accettata devi stare dentro al sistema moda e spettacolo. Cioè essere sempre carina, curata, con la battuta giusta come quelli che devi frequentare. Una maschera. Io sono cresciuta dicendo ciò che penso. Sono vera. Oggi dico "sono così, io mi accetto". Se agli altro non va bene è lo stesso».

La modella ha spiegato quanto sacrificio si cela dietro a ciò che è oggi. «Sono venuta a Milano per cercare lavoro - ha spiegato Giulia Salemi -. I soldi erano pochi, facevo provini uno via l’altro, la promoter nei centri commerciali, la hostess agli eventi: per 50 euro mi spedivano in tutta Italia. Una volta sono diventata “ombrellina”, che imbarazzo: le altre erano bellissime. Quando ho iniziato come modella non lavoravo molto. Ero troppo piatta essere una modella classica, troppo poco piatta le sfilate, non abbastanza alta né magra.

Ho avuto il monociglio fino a 18 anni: quando l’ho tolto mamma - che l’ha vissuta come un’offesa alla tradizione iraniana - mi voleva buttare fuori casa». 

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«Dopo il Grande Fratello...»

«Ho girato un sacco di case a Milano - ha spiegato Giulia Salemi -. Uscita dal primo Grande Fratello abitavo in un monolocale in viale Jenner, zona difficile nel 2018, non ero tranquillissima. Pochi metri al piano rialzato: affaccio caotico su strada. Coinquilina era mia cugina giunta dall’Iran, quando mi sono fidanzata ho cambiato di nuovo. Oggi vivo in una zona residenziale».

Giulia Salemi ha poi raccontato un episodio che l'ha segnata particolarmente e spiega che il problema sicurezza a Milano c'è. «Anni fa in zona Dateo un uomo si è messo a seguirmi, aveva una catena - ha raccontato -. Sentivo i passi alle spalle. Ho simulato una telefonata, parlato ad alta voce, finto che qualcuno mi aspettasse sul portone che per fortuna non era lontano. Ero terrorizzata. È andata bene. Ora esco sempre accompagnata».

Gli studi abbandonati

Salemi ha raccontato la sua difficoltà nel relazionarsi con le persone agli eventi pubblici: «Andavo agli eventi e non avevo mai l’argomento pronto. E dire che ho studiato». La modella si è diplomata all'istituto di «Scienze sociali alle superiori, poi Economia a Piacenza. In marketing ho preso 29, in Diritto pubblico 27, da matematica non uscivo: ho mollato. Perché non ricordo nulla delle materie d’esame? Forse è un disturbo e dovrei approfondire. Simona Ventura, tra le prime con cui ho lavorato, mi ha consigliato almeno due quotidiani ogni mattina. Anche Alfonso Signorini: informati. Lo faccio. Sul telefono – che un po’ ci rimbambisce - ho le app dei giornali, tutte le notifiche attive. Il mio obiettivo è leggere un libro al mese».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Maggio 2024, 11:20
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