Dolce e Gabbana contro Chiara Ferragni? Non sarà la caduta degli dei, ma le va vicino: gli stilisti non citano mai direttamente il caso dell'imprenditrice digitale, ma dicono che quando a trionfare è la qualità - protagonista della loro collezione uomo per il prossimo inverno - «gli influencer in automatico vanno a cadere».
«Siamo stati gli unici - ricordano poco prima del loro show oggi a Milano - a non lavorare con gli influencer, li abbiamo fatti sfilare ma non abbiamo mai pagato nessuno. Si commentano da soli e da tanto, non è una novità ora che è uscita questa bomba».
«Bisogna tornare alla qualità»
«Da un anno e mezzo abbiamo cambiato registro, siamo tornati a lavorare con maestri come Meisel e Klein e alcune modelle, a noi - spiegano prima della sfilata - piace la moda, e chi più di loro può esprimere questo concetto? Il fotografo, come il giornalista, fa un mestiere per cui ha studiato, ha una cultura, si può avere un dialogo alla pari.
La visione degli stilisti
«In questi anni ci siamo tutti ubriacati con la comunicazione globale, oggi tutti parliamo di tutto, dalla medicina alla moda - sottolineano i due creativi - dalla scienza alla cultura, ma per farlo bisogna aver studiato, altrimenti cosa esisterebbero a fare le università? Dobbiamo dar voce in tutti i settori a chi ha competenze, è arrivato il momento in cui siamo tutti stanchi, dobbiamo trovare una soluzione per migliorare. Dicono che la bellezza salverà il mondo e noi - concludono - ci crediamo».
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Gennaio 2024, 18:40
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